Il famoso
cuoco fa largo uso di un’inebriante polverina
che non è
surrogato della vanillina.
Perennemente
in trasmissione,
è uno stimato
chef fedifrago e marpione,
abile
nell’addolcire le donne con un delicato mascarpone.
Tra una
portata e l’altra si vanta della nouvelle cuisine
alla
quale si è consacrato con dedizione,
ma il
rinunciare alla frollatura è per lui fuori questione.
Bellimbusto
dalla cannella sempre pronta e dallo spirito di pepe aromatizzato,
si
dimentica troppo spesso di essere ammogliato.
Svuota ovunque
il sac à poche, virile attrezzo culinario,
e speditamente
nel pos striscia la carta per l’anniversario
– neanche
dovesse allineare la costosa polverina,
più
accattivante di un succedaneo della vanillina –
dopo
essersi ricordato all’ultimo della coniugale ricorrenza,
e di
quanto sarebbe mortificante rimanerne senza.
Sicuro d’aver
conseguito il risultato sul fil di lana,
e comunque
fiero di aver sollevato l’ennesima sottana,
si reputa
seduttore, furbo e creativo,
sottovalutando
la trascurata moglie
che lo sa
di aver sposato un anafettivo.
Del
problema ne è convinta,
perché lo
chef verso fiori, animali e bambini
non ha
spinta.
Simile a
un rigido baccalà
è continuamente
sul chi va là,
non
riuscendo a smettere di mentire,
dato che
le emozioni non è capace di gestire,
considerando
il cibo l’unica passione
da
alternare ai già descritti vizi, in conclusione.
Capendo
che il marito è una battaglia persa
decide di
reagire alla sorte avversa
e con
gran gusto e determinazione
silura lo
spudorato mascalzone,
la cui
avarizia si evince da mini porzioni,
indizi di
un maschio dalle scarse dimensioni.
Si inventa
quindi la ricetta
per
cucinare l’adeguata vendetta,
un’esemplare
punizione,
per il traditore
ghiottone,
da
servire fredda alla prova di presentazione,
quella
che non tiene conto della qualità, bontà e freschezza,
ma dell’esteriorità
che non sottintende necessariamente la prelibatezza.
Ed è
durante la diretta televisiva del martedì sera
che lo
lascia, cotto di sé e umiliato,
facendolo
risultare, alla fine,
uno
scadente cuoco malamente impiattato.
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