Il tè
del sabato da zia Passiflora
è il
must delle cinque, non a qualsiasi ora.
Della
padrona di casa imperdonabile dimenticanza,
il
pomeriggio in cui l’infuso fu privo di fragranza:
sull’alzatina
di porcellana c’erano muffin, macaron e biscottini,
però i
filtri si era scordata alla cassa dei Grandi Magazzini.
In un
baleno scoppiò l’incidente diplomatico,
rompendo
la quiete nell’autorevole ambito poco aromatico.
Il
pasticcio assunse esagerate proporzioni
da Cime
tempestose,
probabile
transfert di una zia sconvolta
per la
mancanza di miscele prestigiose.
Quella
tisana mal riuscita guastò l’intima festa
e Passiflora
avrebbe rischiato di perdere la testa.
L’etichetta
impone alle ragazze compostezza e discrezione,
ma se
son streghe urge la pozione.
E
quando la raffinatezza della bustina scarseggia
il
rosa ingegno femminile col verde espediente si destreggia.
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