Quando
Nonna Turpiloquia regalò alla nipote
una
piantina rampicante
Aloe si
dimostrò poco vera
e tirò
fuori inaspettate doti da commediante.
Ringraziandola
con un Sei carina,
mai e poi
mai si sarebbe aspettata
un
fraintendimento con la nonnina.
Turpiloquia
le domandò cosa avesse detto
e la nipote
estrasse un megafono
per farle
arrivare meglio il concetto.
Che con
l’età avesse perso gran parte dell’udito
era in
famiglia un problema alquanto sentito,
soprattutto
in virtù del fatto che si trattasse
di una lady dal forte impatto.
E per
l’appunto entrò con la nipote in collisione,
argomentando
l’arrabbiatura col bastone.
Facendo
arma del pacifico strumento d’ausilio al passeggio
lo puntò
contro la nipote, rea di averle mancato di rispetto
con
parole di dileggio.
Equivocato
infatti il Sei carina,
con un
offensivo, immotivato Sei cretina,
oltre al
dolore fisico prospettò l’intenzione
di diseredare
Aloe Vera
per la
mancata deferenza
verso
un’anziana, stoica guerriera.
Aloe
vorrebbe meno brontolone
il
veterano nonno che l’apostrofa in continuazione.
Tra i
rimproveri che più le danno fastidio,
quello di
parteggiare per la nonna
quando
minaccia di commettere un uxoricidio.
Del resto
tra femmine c’è connessione,
cosa non
troppo gradita al vecchio mitomane avvezzo alla fabulazione:
Quelle
della tua generazione non sanno stare ferme al posto loro,
siete
erbaccia che sotto il sole si crede oro.
Ai
miei tempi era molto meglio,
poca
luce e piantate bene nel vaso fino al risveglio,
non
andavano di notte nei locali
a
farsi annaffiare da selvaggi animali!
La nipote
non sta zitta e non è bigotta,
perciò il
nonno la rimbrotta,
alimentando
un botta e risposta ininterrotto
che lo
ringalluzzisce a tal punto
da fargli
credere d’essere ancora un giovanotto.
Puntualmente
l’alterco si conclude con la minaccia ad Aloe Vera
di
potersi scordare di diventare un domani ereditiera.
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