Nel
Brasile nasco Samba,
con il
singolare articolo determinativo maschile il
da non prendere
sottogamba.
Le
origini non rinnego, anche dopo la transizione,
adesso
sono femmina Bossa Nova
attratta
dal sexy maschio imbroglione.
Appaio lenta,
d’umore soffuso e incalzante,
stai
attento, non hai a che fare con una debuttante.
Quel ballo
da parecchio tempo ormai è andato,
consacrando
involontariamente un lontano, difficile passato.
Dal mio delta si accede a una galassia nuova,
sono strafatta
di jazz e m’illumino a supernova,
perché, se
è la stella nana bianca a esplodere in una nova,
è il mio alto
incarnato carioca a sprigionare frivolezza extra
da disimpegnata
ambigua del genere Qui gatta ci cova.
Scettica sulla
professionalità del dottore,
l’acquistato
aspetto mi procaccerà l’anelato amore?
Urge un
selfie per celebrare l’avvenuto trasloco da Marte a Venere,
speriamo
di poter ridurre anch’io l’uomo in cenere.
Scatto
dieci, cento, mille foto,
non trovo
pace dal burrascoso trascorso ormai remoto.
In
definitiva nacqui Samba
e avrò
pur abbracciato l’articolo la al mio
primo funerale,
cessando
vibrato ed enfasi vocale,
però la
realtà costosamente ottenuta
non
corrisponde alla idealizzata Bossa Nova
cui
aspiravo da radiosa prostituta.
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