Una
femmina sospesa
all’evidenza
di un amore finito
non si è ancora
arresa.
Noncurante
della taglia 42,
e ferita
quanto basta,
adducendo
la giustificazione
dell’alimentazione
mediterranea
si sfoga
sulla pasta.
Perso il
senso della misura
fa
continuamente la spesa,
rifiutata
la schiavitù della dieta
in sede
di buoni propositi intrapresa.
Pur
avendo un marito è appesa
la moglie
che si sente sola e indifesa.
Segregata
in un rapporto violento, e senza ripresa,
non ha il
coraggio di denunciare,
interiorizza
e somatizza, rischiando di diventare obesa.
Una
ragazza abusata è irrimediabilmente offesa
da un
mezzo uomo che contro volontà l’ha presa,
mentre
una sposa mancata si proclama incompresa
dopo che all’altare
da un No! è stata stesa.
E una
donna in carriera ipertesa?
Ha perso
parecchi treni
per
mantenere la sua indipendenza illesa,
ma il successo
le presenta il conto in aria di crisi
e
l’orologio biologico fa tic tac,
dal finanziario
al tracollo personale, è un attimo, il patatrac.
La
querelle tra primedonne è sempre accesa:
molte
parole fanno rima con sospesa,
quella
che però avvince tutte, single e collocate, è contesa.
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