Che
ambiente decadente,
questa
società d’occidente
contaminata
da irreparabile demenza,
fretta,
furia e diffidenza.
È quindi
indispensabile la mia presenza,
per
supplire a quella che è, dei valori, una grave carenza.
Io, io,
io, non è mai abbastanza ribadire
quanto
sia propositivo, generoso, eppure invidiato,
tanto,
troppo, incomprensibilmente perseguitato.
Mi faccio
uno e trino,
a seconda
dell’occasione
sono
Cresco, Crisco o Crusca l’adulterino.
Del primo
ho l’apparente alta statura morale,
del secondo
la mano tesa,
del terzo
la scaltrezza di spacciarmi per parte lesa.
Vendo
crusca per farina,
al
pubblico propino concetti
che hanno
l’effetto della paraffina.
La
sovraesposizione mediatica il cervello mi offusca,
del resto
la farina del diavolo va tutta in crusca.
Sono
cresciuto a format, finti applausi, suggerite urla,
delle
autorità mi faccio burla.
Tra
anarchia e monarchia
c’è
quell’amo di troppo che si fugge
tuttavia,
della
dittatura preferisco l’opzione,
non
accetto alcuna mediazione.
E se devo
saltare dalla finestra
lo faccio
dopo essermi mangiato la minestra.
Ad
personam detto leggi,
ti
censuro se mi correggi.
Della
facoltà di non rispondere faccio abuso,
per
depistare i detrattori gioco d’anticipo e accuso,
avvalendomi
di un costoso avvocato,
sicuro che
da lui sarò salvato.
Il potere
non mi logorerà,
chi vivrà
vedrà.
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