Non c’è
fauna senza flora,
non c’è
flora senza spora.
Non c’è
flora senza fauna,
non c’è
fauna in una sauna.
Scioglilingua
a parte,
è una
commedia dell’arte,
ambientata
all’aperto e basata su canovacci
che non
sono stracci,
bensì
trame improvvisate da colorate, giovani attrici in erba,
concatenate
le une alle altre come le caselle di un cruciverba.
Recitando
a braccio Flora viene brucata da Fauna a casaccio,
Flora ha
un caratteraccio e inghiottisce Fauna
in radure
dall’inaspettato crepaccio.
Al
cospetto di Madre Natura
è però la
terza, inesplorata Flauna, che, rimanendo incognita,
nel
silente sottobosco le due sorelle
sutura.
Affabile,
accomodante, aggregante, fondamentalmente coesa,
da
conciliatrice fantasma quale è si
sente schernita e vilipesa.
Né carne
né pesce,
del
proprio ibridismo si rincresce,
mentre del
dualismo altrui,
giostrato
tra vizi privati e pubbliche virtù,
al quale
fa da collante,
si autocommisera,
per la
condizione di non riconosciuta
badante
mantecante.
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