Se si
chiama Valgo il combattivo
ci sarà
pure un valido motivo.
Ne dà
prova con la patologia del piede,
messa
alla berlina
indossando,
allo spettacolo di beneficenza,
le
scarpette da punta e il tutù da ballerina.
Dispensatore
di leggiadria inaspettata,
danza con
l’agilità di una semplice camminata,
e se in
punta di piedi con scioltezza gestisce il tutto,
prima di
andare in scena, per l’agitazione,
ritorna camionista con un rutto.
Usurpatore
d’ineludibile acrobazia,
ruba
l’arte facendosi forte di un codice personale
che non commina
pene a chicchessia,
e se il
volteggiare in punta di piedi
slancia
un simile omone nerboruto
è durante
le altrui esibizioni che, al buio,
scippa la
filiera delle signore in platea
con mani
di velluto.
Quando
entra in scena del feticismo è il tripudio,
caldane e
svenimenti rendono necessario l’interludio.
Alluce,
illice, trillice, pondolo e minolo sono un quintetto
che
accompagna Valgo in ogni balletto,
nonché
attrezzi del mestiere in lunghe sessioni,
nelle
quali arrotonda grazie a chi ha il culto dei piedoni.
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